Scopo di questa breve analisi è lo sviluppo socio-economico e la trasformazione agro-turistica dei centri urbani dal passato al futuro che ha caratterizzato l’asse Venafro-Roccaraso. Il Molise negli anni di riferimento ha saputo cogliere attraverso l’obiettivo uno (1) l’occasione per poter sviluppare nell’area Venafrana un asse industriale eterogeneo con diverse aziende importanti, sia nel settore meccanico sia nel settore chimico e alimentare. L’Abruzzo ha saputo cogliere quanto di buono gli ha dato la natura ed ha creato e sviluppato nella parte a sud della provincia dell’Aquila un polo turistico invernale molto importante nell’area del mezzogiorno.
Cosa è successo nell’alto Volturno :
La popolazione residente nell’ambito del territorio dell’alto Volturno nell’ultimo secolo è diminuita complessivamente di 6322 unità e tra gli anni 2016-2019 è passata da 11.224 unità a 10.922 il trend statistico non si ferma anche se il alcuni comuni presenta una differenziazione nella crescita demografica registrata negli ultimi decenni. Nei Comuni situati nelle zone a monte si evidenzia una variazione percentuale dei residenti inferiore rispetto agli altri Comuni ubicati nelle zone più a valle, dove si evince una crescita degli abitanti. In particolare, lungo le principali direttrici infrastrutturali che favoriscono le condizioni per lo sviluppo, il Comune di Montaquila il comune di Colli a Volturno e il comune di Fornelli mostrano il più alto aumento della popolazione.
Evidente è, invece, il maggior numero di Comune che mostrano una riduzione della popolazione residente (Vedi Tabella allegata).Una importante arteria stradale la SS 652 Fondo Valle Sangro attraversa la maggior parte di questi paesi montani che sotto l’aspetto geografico-morfologico e con un’orografia caratterizzata dalla catena delle Mainarde rappresenta il polmone dello sviluppo locale del territorio.
Facendo una breve analisi delle attività agro-economiche , commerciali, industriali e artigianali che hanno interessato il territorio negli ultimi decenni possiamo affermare che qualcosa è stato fatto rispetto al dopo guerra, ma insufficiente per garantire stabilità al territorio e far fare il salto di qualità per inserirsi nell’asse urbano turistico –industriale e commerciale che congiunge i due poli. La dimostrazione del fatto che la zona interessata è stata toccata poco o niente dalla crescita economica lo dimostra il crescente spopolamento dei paesi , anche se tutti i comuni si stanno difendendo a denti stretti per mantenere in piedi il proprio paese.
Dai primi del novecento fino agli anni settanta il territorio è stato caratterizzato da una povera risorsa agro-alimentare che è servita quasi esclusivamente a soddisfare l’esigenze familiari dei residenti. A cominciare dalla seconda metà del novecento quasi tutti i comuni hanno cercato di agganciarsi al treno della speranza industriale del polo Venafro-Pozzilli ed hanno cercato di attrezzare delle piccole aree (PIP) con la speranza di portare in loco un indotto del Nucleo. Purtroppo, la speranza è stata delusa dalle attese che non ci sono mai state , se non per piccole aziende artigianali familiari nate da investitori del posto. Certamente la globalizzazione ha influito pesantemente su queste scelte, ma ritengo che questa non doveva essere l’unica via da percorrere ma si doveva tentare, in parallelo, anche la strada del turismo. Trasformare un territorio con vocazione agro-alimentare e geograficamente preparato per un turismo diffuso a territorio industriale non poteva che dare questi risultati. Era e doveva essere questa la scelta primaria da fare, un territorio geograficamente montano e caratterizzato da risorse naturali poteva dare la necessaria linfa per evitare lo spopolamento che si sta manifestando anno per anno.
Il Fascino del Molise dall’ Adriatico alle Mainarde ha convinto anche uno dei giornali più accreditati al mondo; il New York Times che pone questa regione al 37 posto da visitare sui 52 prescelti in tutto il mondo e al terzo posto in Italia nell’anno in corso 2020.
Ad avvalorare questa tesi dopo tantissimi anni a Cerro al Volturno, su iniziativa del sindaco Remo D.I. , pochi giorni fa, si è tenuta una riunione con tutti i sindaci dell’alta valle del Volturno per promuovere una iniziativa comune proprio su questi temi. La presenza di due autorevoli figure come l’ex ambasciatore Sergio Vento e Alberto Versace profondo conoscitore dei progetti per lo sviluppo e la coesione economica ci fanno ben sperare per un prossimi futuro legato a un progetto di sviluppo che parte dal borgo di Montaquila fino ad arrivare a Montenero Val Cocchiara.
C’è da sperare??