Con il passare del tempo la nostra bella Cerro si sta spopolando sia per cause naturali ( vedi bacheche tappezzate di manifesti di decessi) sia per i giovani che per mancanza di lavoro devono lasciare il paese e di conseguenza le nuove nascite si riducono a poche annuali , ma anche per la chiusura delle poche attività rimaste che a fine anno sono coperte solo di tasse e pochi guadagni.
Con questo progressivo spopolamento non si può rimanere a guardare e pensare che con il passare del tempo le cose possano migliorare, purtroppo non è così. Allora bisogna avere il coraggio di prendere delle decisioni che al momento possono destare qualche preoccupazione alle poche attività che sono rimaste , ma poi con il tempo, diciamo anche molto breve, le cose sicuramente andranno a migliorare. Non si vuole penalizzare nessuno, anzi c’è la convinzione che anche gli attuali esercizi commerciale ne possano beneficiare e di tanto.
Più volte si è parlato di aprire un’area commerciale/artigianale a ridosso del piccolo borgo di Cupone ; si è parlato addirittura di costruire un centro commerciale e di aver già scelto il posto , ma poi tutto è rimasto li, fermo come idea ma niente di più.
Per chi non ancora sa che di questi problemi se ne è parlato già nel lontano 1973-74 . Le lungimiranti idee di un uomo che ha fatto la storia di questo paese, l’indimenticabile Mario D.I. che già 44 anni fa aveva visto giusto nell’intraprendere da subito una iniziativa perché questa zona diventasse un’area commerciale, per chi è scettico di questa notizia ci sono ancora le testimonianze degli interessati. Qui a ridosso del piccolo borgo di Cupone doveva nascere un distributore con un’officina meccanica e un bar ristorante; poi questo miracolo per Cerro non si avverò in quanto uno dei proprietari del terreno non volle vendere un pezzo di terra e tutto rimase come prima e come attualmente sta. Sono passati tantissimi anni ma il discorso è ancora valido (non per questo progetto ovviamente perché l’interessato si trasferì in un’altra regione) e a maggior ragione, oggi visto la situazione del paese che giorno dopo giorno perde residente e pezzi commerciali, sicuramente vale la pena riprenderlo.
Sicuramente la realizzazione di una area nella zona già da tempo indicata dalle varie amministrazione che si sono succedute nel tempo a Cerro al Volturno, come ipotesi di sviluppo commerciale e artigianale creerebbe linfa e economia al paese e anche alle zone limitrofe. Ricostruire un tessuto economico-commerciale-artigianale legato alle attività alimentari e artigianali del paese e ad altre attività è quello che manca a Cerro al Volturno dove per anni è stato l’asse portante di alcuni prodotti tipici. L’auspicio e l’augurio che tutti noi ci facciamo è quello di poter vedere realizzata tale ipotesi.
Un altro punto dolente per questo paese è il metano, un elemento importantissimo per ridare ossigeno all’ottanta per cento della comunità. Tralasciamo la storia del passato ormai è cosa vecchia, parlare del perché non è stato realizzato l’impianto nei piccoli borghi servirebbe solo a fare polemica, oggi per i piccoli borghi il metano è una priorità assoluta. Le richiesta per eventuale vendita di immobili o fitto di case c’è ma chiedono quali servizi ci sono e tra i tanti la priorità assoluta è il metano.
La realizzazione di questi due importanti progetti creerebbe per tutta la comunità uno spazio permanete di attività legata sia al turismo stanziale sia a un turismo itinerante visto che stiamo a pochi passi da una delle stazioni turistiche più importanti del mezzogiorno, ma anche al nostro ambiente, alla tranquillità del territorio e al suo parco naturale dove oggi possiamo contare sulla presenza di una fauna più interessante del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise.
L’immagine rappresenta una lunga fila di macchine che attraversano la SS 652 Fondo valle Sangro, è vero che all’altezza per lo svincolo di San Vittorino /Cupone ci sono dei lavori con il semaforo, ma il numero delle macchine e le persone che percorrono il tratto di strada sono sempre le stesse.
Aspettiamo con fiducia che i progetti diventino fatti concreti.
